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starbucks caffe americano

Starbucks – Debutto in Italia

La prima data era stata fissata a febbraio 2017, ora invece il debutto di Starbucks in Italia e più precisamente a Milano, è atteso per la fine di settembre. L’apertura del primo punto ristoro della caffetteria di Seattle è prevista dopo anni in cui l’azienda aveva snobbato l’Italia, come unico paese occidentale in cui non è presente. Ad oggi però non ci sono grandi certezze, anche se molti siti di recruiting abbiano iniziato la ricerca del personale, l’unica cosa certa è che la caffetteria americana, arriverà in Italia con una partnership legata al gruppo Percassi, impegnato come sempre nelle aree di sviluppo Retail e House of Brands, individuando la sede nell’edificio che fu il vecchio ufficio postale in Piazza Cordusio.

Voci indiscrete parlano di un primo passo verso un invasione di Starbucks del bel paese, con tappe già pianificate come Roma e Verona. Il nuovo store di Milano sarà in pieno stile milanese, con design trendy e musica del momento grazie anche ad un accordo con Spotify. L’amministratore delegato Schultz ha anche confermato una partnership con un brand made in Italy. Attenti agli usi degli italiani, lo Starbucks milanese avrà un bancone per il caffè in piedi, l’imprescindibile wifi e contenuti della Starbucks Digital Network come serie tv, notizie e film da gustare tra un muffin ed un caffe americano.

La catena americana, nel giro di 5 anni prevede un aumento dei ricavi del 10% e del quasi 20% degli utili per azione, annunciando anche 12000 nuovi punti vendita entro il 2021 con un occhio di riguardo alla Cina.

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Cos’è Starbucks

starbucks coffeeStarbucks è la più grande coffee chain del mondo. Fondata nel 1971 da Howard Schultz, è da allora il punto d’incontro per studenti e viaggiatori, che approfittano della comodità ed efficienza del servizio offerto per rilassarsi, studiare o semplicemente cercare un ostello per la notte su internet. Un’idea che nacque con un viaggio in Italia proprio di Schultz, che innamoratosi dell’espresso italiano decise di costruirci un business intorno, anche se onestamente Starbucks non è proprio un bel esempio di caffe all’italiana. Anche se non il miglior caffe italiano, l’idea ebbe successo e dopo meno di 20 anni, i punti vendita in USA arrivarono a quasi 50 unità. La nota caffetteria di Seattle, con il nome preso dalla storia di Moby Dick, da cui nasce anche l’idea del logo con la sirena, immagine principale del logo, conta oggi quasi 19000 coffee shop in tutto il mondo, tra America ed Asia, con quasi 200mila dipendenti ed un giro di affari nel 2016 di più di 15 miliardi di dollari.

Starbucks contro Trump

Starbucks come molti altri colossi made in USA, è fortemente contrario alle politiche protezionistiche del nuovo presidente degli stati uniti, Donald Trump, in particolar modo contro la legge anti migranti, che prevede la sospensione per 3 mesi del visto d’ingresso per tutti i cittadini dei paese a maggioranza islamica, come Iran, Siria e Iraq, provocando grandi proteste e disappunto tra i cittadini ed aziende americane. In particolare proprio Starbucks, a detta del suo amministratore delegato, ha fatto sapere che nei prossimi 5 anni si impegna ad assumente un numero importante di rifugiati americani con regolare permesso di soggiorno. Benzina sul fuoco, in un momento in cui l’economia americana è molto inquieta e gli investitori stanno guadagnando sfruttando la volatilità dei mercati con il trading online.

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