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Nuovo botta e risposta tra risparmiatori che hanno affidato i loro risparmi in banca ed i vertici di Banca popolare di Vicenza e Veneto banca con i primi che rimandano al mittente le proposte fatte, definite elemosine dagli investitori, “truffati dalle banche”. La dimostrazione che investire in banca oggi non è poi tanto sicuro, viene dall’episodio che ha visto coinvolti i risparmiatori della banca popolare di Vicenza e Veneto banca, ingannati dalle banche in questioni ed ora a rischio di perdere i risparmi investiti.

La proposta delle banche

Da parte delle banche, arriva una proposta di transazione, che però viene definita irrisoria, da parte dei soci e della federconsumatori che rappresenta e tutela gli investitori. Nell’auditorium Zotti, vicino Pordenone, sabato sono confluiti 350 dei 500 risparmiatori che hanno perso parte o la totalità dei loro risparmi affidandosi ai due istituti di credito. Esempi come un pensionato ed ex esercente, cliente della Banca di Vicenza dal 2006, che ha visto svanire nel giro di un mese quasi 300 mila euro, frutto del duro lavoro di una vita, ed ora con la sola pensione dovrà sostenere le cure degli acciacchi. Ed ancora artigiani, lavoratori dipendenti e giovani coppie, che hanno investito i risparmi in banca Veneto, e che ora a fronte di un investimento di migliaia di euro, si trovano a dover pensare di accettare un’offerta di rimborso da poche centinaia di euro.

Ed ancora, coloro i quali hanno presentato ricorsi senza ricevere delle risposte, chi ha investito nelle azioni e obbligazioni delle banche, e chi ora si rivolge a chi doveva supervisionare e controllare gli investimenti proposti ed accettati, finiti male. Le banche dalla loro parte, presentano una proposta di rimborso sulle azioni acquistate di 9 euro per la Popolare di Vicenza e del 15% per l’istituto Veneto banca. Un rimborso ridicolo, con un termine ultimo per siglare l’accordo al 15 di Marzo, ma che Federconsumatori chiede di non prendere in considerazione la proposta d’accordo, che prevede la rinuncia a qualsiasi azione legale nei confronti delle banche, alludendo al rischio di intervento dello stato, o la fusione prossima per salvare le due banche, che versano ora in condizioni molto precarie.

Le strade per riscattare i risparmi in banca

risparmiatori truffatiI dati attuali vedono un consenso del 25% tra i clienti delle banche che intendono accettare l’offerta di rimborso, rinunciando ad ogni diritto di avvalersi in sede legale contro gli istituti di credito o di qualunque soggetto all’interno delle banche. Ma per far partire i rimborsi, servirebbe almeno l’80% dei consensi, cosa che rende l’accordo altamente improbabile ed un ulteriore rinvio della decisione con un probabile intervento statale ed un massiccio intervento legale da parte dei risparmiatori.

Si aprono quindi vari spiragli, tra i quali un collegio arbitrale con la Consob, eventualità poco considerata dai soci, un tavolo di conciliazione tra federconsumatori e le banche, analizzando i casi ad personam, e costituirsi parte civile, eventualità che consentirebbe di recuperare quanto investito prima del 2007. L’invito della Federconsumatori è quello di inviare prontamente una lettera di diffida alle due banche colpevoli, e non seguire strade singole con sedi legali che promettono cose impossibili, in cambio di lauti compensi.

Chi paga e chi no

Cose viste e riviste ormai ultimamente, con i veri responsabili non perseguiti legalmente e con i risparmiatori che si ritrovano a dover lottare per riavere i propri risparmi. Oggi quindi investire i risparmi in banca, rappresenta un rischio in più, e per quanto possa sembrare poco conveniente, investire in posta appare la soluzione migliore. La parola d’ordine è diversificazione, quindi scegliere la posta come istituto di risparmio e magari accantonare qualche risorsa non necessaria in termini di liquidità, per rischiare qualcosa in più e provare ad ottenere qualche profitto, ed in questo caso il trading online regolamentato ed autorizzato sembra la migliore scelta, come investimento sicuro nel 2017.

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