SOMMARIO
Cosa sono i BOT?
Prima di vedere come e se investire in BOT, capiamo cosa sono e perché da tanti anni sono la scelta dei risparmiatori italiani.
I BOT, buoni ordinari del tesoro, sono delle obbligazioni emesse dallo Stato italiano con il fine di coprire il debito pubblico. Si tratta di titoli zero-coupon ovvero che non prevedono alcuna cedola. L’emissione dei BOT avviene tramite aste (dette aste competitive) dedicate esclusivamente ad intermediari finanziari che operano per conto dei clienti. I mercati che ospitano tali aste sono detti MOT (mercato telematico obbligazioni e titoli di Stato) per quanto riguarda i lotti di BOT da 1000€ e multipli. Per lotti pari o maggiori di 2.5 milioni Euro le aste avvengono tramite il MTS (mercato telematico dei titoli di Stato). I titoli vengono assegnati agli intermediari che offrono un prezzo di acquisto maggiore.
Per iniziare e puntare sui titoli azionari con un rendimento maggiore dei BOT e direttamente da casa, con un investimento iniziale di soli 100 euro basta aprire un conto di trading qui e scaricare la webtrader, un software di trading utilizzato dai trader più esperti, ma anche da chi si inizia e vuole uno strumento facile e professionale.
Il Tesoro stabilisce la quantità di titoli da assegnare ed ogni intermediario ha la possibilità di presentare fino a tre offerte in busta chiusa specificando quantità e prezzo di ogni offerta. Le offerte vengono in seguito ordinate in ordine di prezzo decrescente fino al raggiungimento della quantità di titoli stabilita.
La durata di un BOT è variabile anche se non può superare il tetto massimo di un anno. I tagli più comuni sono di 3, 6 e 12 mesi sebbene il Tesoro si riservi di emettere ulteriori BOT con durate differenti.
In Italia la tassazione sui buoni ordinari del Tesoro è pari a 12.50%.
Come ogni obbligazione zero-coupon i BOT, non prevedendo una cedola, forniscono il loro rendimento solo in base alla differenza tra il prezzo d’asta ed il valore nominale.
Un valido esempio può essere rappresentato da un’asta che si conclude con un prezzo di acquisto di 98. Al termine dell’anno il BOT verrà rimborsato con il proprio valore nominale, 100 in questo caso, con un rendimento lordo di 2.
Differenza tra BOT e BTP
Esistono due sostanziali differenze tra BOT e BTP: la modalità di rendimento ed il termine.
Per quanto riguarda il rendimento le differenze derivano dal fatto che i BOT, a differenza dei BTP, non staccano nessuna cedola semestrale. Dunque i BTP risultano avere un rendimento maggiore dato dalla cedola garantita e dalla differenza tra prezzo nominale e prezzo di acquisto.
La durata tra i due tipi di obbligazioni è la seconda importante differenza tra BTP e BOT. I BOT hanno una durata massima di 12 mesi, i BTP (buoni del tesoro poliennali) hanno una scadenza sempre superiore all’anno solare per arrivare fino ad una durata di 30 anni.
Nonostante dunque le diverse similitudini si tratta di due tipologie di investimento piuttosto differenti che pongono l’investitore davanti alla scelta tra il congelare parte dei propri fondi per pochi mesi od al massimo un anno oppure parcheggiare per 3, per 10 od addirittura per 30 anni parti di liquidità che potrebbero diventare importanti in situazioni di particolare necessità.
Per ulteriori approfondimenti sui BTP, vi consigliamo l’articolo specifico su come investire in BTP
Investire in BOT 2017
Investire oggi in BOT può risultare ben diverso da quello attualmente più in voga come ad esempio il Forex o il Trading online.
Investire in BOT presenta alcuni vantaggi riguardo ad esempio l’esborso finanziario, inferiore al loro valore nominale, inoltre non c’è la necessità di investire nuovamente i flussi percepiti periodicamente a titolo di interessi.
Chi desidera acquistare BOT presso un’asta deve rivolgersi ad un intermediario autorizzato almeno un giorno prima dell’asta indicando la quantità desiderata. Esistono dei tetti massimi alle commissioni che le banche possono applicare per l’acquisto di lotti di BOT. Non possono superare lo 0,30% del totale del capitale investito per quel che riguarda i BOT con durata residua pari o superiore a 331 giorni, lo 0,20% con durata residua compresa tra i 171 ed i 330 giorni, lo 0,10% per i titoli con durata residua tra gli 81 ed i 170 giorni e lo 0,05% per i BOT con durata uguale od inferiore agli 80 giorni.
Nel caso in cui il prezzo totale di vendita, incluse le commissioni bancarie e l’importo della ritenuta fiscale, risulti superiore a 100, l’importo massimo della commissione è ridotto fino a garantire al cliente un onere non superiore a 100 euro per ogni 100 euro di capitale sottoscritto.
Per i Bot con scadenza a tre ed a dodici mesi il giorno d’asta è il 15 del mese mentre riguardo i BOT con scadenza a sei mesi il giorno d’asta è la fine del mese.
Quanto rendono i BOT oggi
I BOT italiani nascono negli anni ’70 del secolo scorso, anni in cui lo Stato necessitava di una importante copertura finanziaria. I bot sono stati per diversi anni una modalità di investimento diffusissima e considerata sicura tra i piccoli ed i medi risparmiatori. Nei periodi in cui le casse dello Stato sono state maggiormente bisognose di liquidità ed il debito pubblico particolarmente elevato i BOT hanno avuto rendimenti elevatissimi, basti pensare che nel biennio 1981-82 il rendimento lordo semplice si aggirava tra il 19% ed il 20% e nel 1992 era del 15,14%. Negli anni seguenti però la rendita è andata a scendere gradualmente fino a raggiungere percentuali irrisorie.
Il rendimento bot 2016 , così come quello degli ultimi anni, è andato persino in negativo raggiungendo nell’asta di ottobre 2016 il poco invidiabile rendimento di -0,238%. Nei mesi precedenti i rendimenti bot 2016 non sono stati più favorevoli agli investitori lasciando presagire ben scarsi miglioramenti per il nuovo anno.
Investire in BOT conviene?
Molti degli investitori che attualmente guardano al Forex ed al trading online un tempo sarebbero stati particolarmente attratti da investimenti a breve termine come i BOT, un investimento sicuro e dal rendimento certo. I tempi sono però cambiati, i tassi attuali indicano i buoni ordinari del Tesoro addirittura in perdita, senza creare nessuna attenzione da parte di chi vuole far fruttare parte dei propri risparmi. Non esiste al momento alcuna convenienza nell’investire in bot nel 2016 e con ogni probabilità sarà così anche nei prossimi mesi se non addirittura anni. I BOT al momento possono essere validi solamente per chi intende “parcheggiare” parte delle proprie liquidità senza ottenere nulla in cambio. Come già detto, maggiore convenienza, anche con investimenti minori, possono averlo, seppur con qualche piccolo rischio in più, il Forex (mercato delle valute) ed il trading online in generale e fatto seguendo regole d’oro (vedi la guida al Trading Online). Certamente arduo è poter consigliare oggi l’investimento in obbligazioni che fanno perdere soldi, come sarebbe attualmente investire in BOT.