close
grecia grexit

Il “problema” Grecia ultimamente ignorato dai media, continua a tenere sotto tensione i propri creditori. Proprio in questo periodo le banche elleniche stanno per ricevere un terzo sostanzioso pacchetto di aiuti, e proprio ieri, il ministro delle finanze Tsakalotos, ha incontrato i creditori per cercare di ottenere il via libera all’attuale piano di adeguamento e richiedere nuovi prestiti per sostentare tale piano. A detta della stampa locale, l’incontro è stato positivo, e molti dei dubbi legati all’ingresso di nuovi capitali, sono stati sciolti.

Opportunità di investimento in Grecia

Lo stesso Tsakalotos, ha incontrato Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’eurogruppo a Bruxelles, in un faccia a faccia a cui hanno partecipato anche i rappresentanti delle organizzazioni internazionali, che hanno l’incarico importante di controllare l’andamento dell’economia greca. L’accordo tra i creditori prevede la richiesta ad Atene di un nuovo piano di risanamento che tenga conto di un’economia in forte recessione e tagli alla spesa pubblica, tra cui le pensioni. Richiesta quest’ultima respinta dal governo ellenico, almeno per il momento.

Quello che i creditori intendono ottenere è il ritorno della partecipazione del fondo monetario europeo al risanamento economico della Grecia. Ma per ottenere il benestare dell’Europa, la Grecia dovrà mostrare un incremento del 3,5% del PIL, cosa al momento non facile visti i paletti messi dallo stesso governo greco, che non intende colpire maggiormente con una politica di tagli i già martoriati risparmiatori greci.

Nel 2015 la UE si era già espressa sulla possibilità di nuovi ingressi di capitali in Grecia. Il debito pubblico pari al 180% del PIL era troppo alto, e prima che ci fosse un intervento esterno, la Grecia avrebbe dovuto attuare nuove norme per ridurre il passivo e limitare il deficit dello stato.

I paesi creditori, tra cui l’Italia, hanno studiato nuove forme di risanamento per far sì che il PIL raggiunga una quota sufficiente per garantire gli aiuti europei. In ballo infatti ci sono 85 milioni di euro, ovvero un nuovo pacchetto di prestiti prima che scadano a luglio le obbligazioni pubbliche (scopri come investire in obbligazioni) per un totale di 6 miliardi di euro da ripagare ai titolari.

Si capisce bene quindi l’importanza di tale verifica e finalizzazione della concessione di questo prestito, ed il parlamento europeo tornerà sulla questione nell’incontro del 20 febbraio, sperando che una settimana sia sufficiente affinché i creditori ed il governo greco trovino un compromesso per rimpinguare le casse già provate dello stato, con delle condizioni che vadano bene a tutti. Nel frattempo, la tensione politica ad Atene, è altissima, questa potrebbe essere davvero una fase decisiva per il paese.

Le due facce della stessa moneta

Una parte, tra cui il ministro Tsakalotos, è convinta che cedere alle richieste dei creditori sia da considerarsi il male minore, soprattutto per attenuare l’effetto sui mercati e cercare di controllare e ridurre i rendimenti delle obbligazioni a 2 anni, che ultimamente sono arrivati a quasi il 9%, ai massimi da cinque mesi a questa parte.

Dall’alta parte invece, altri membri del governo non vogliono arretrare dinanzi alle richieste dei creditori, dubitando degli effetti positivi di tali richieste e temendo la reazione feroce degli elettori. Ecco che quindi minacciano nuove elezioni tenendo in tensione i partner europei.

La prossima settimana ci sarà un incontro fondamentale, quando una delegazione di creditori andrà in Grecia, per trovare un accordo sulla verifica del programma economico proposto. In caso di esito positivo, ed un accordo tra il governo greco ed i creditori, l’Fmi (fondo monetario internazionale) tornerebbe a partecipare attivamente al programma di risanamento economico della Grecia, come richiesto fortemente da molti paesi.

Tags : debito pubblico grecofmigreciagrexitinvestimenti in greciainvestimenti onlineinvestire in greciainvestire in obbligazioni grechePIL grecosituazione politica greca