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Governo ed i maggiori Sindacati, come Fit-Cisl e Filt-Cgil, si incontreranno lunedì prossimo per parlare della spinosa questione esuberi in Alitalia. Per il governo ci saranno Graziano Delrio, Carlo Calenda e Giuliano Poletti, rispettivamente ministro dei trasporti, dello sviluppo economico e del lavoro, e l’incontro ufficiale avrà luogo presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Da parte dei sindacati c’è grande aspettativa per questo incontro, affermando quasi all’unisono che in questo incontro sarà necessaria chiarezza ed onestà da entrambi le parti. Da parte dei sindacati c’è attesa per il piano industriale da parte degli azionisti di maggioranza di Alitalia, consci che la situazione è ancora precaria e c’è bisogno di sapere al più presto il progetto di Alitalia per superare la crisi senza ricadere nei soliti motivi di discussione come i tagli sui salari ed uno stravolgimento del contratto dei lavoratori, fuori dalle linee guida del contratto nazionale.

La parola agli azionisti

Nell’ultima riunione degli azionisti si è parlato soprattutto dell’incidenza del costo del lavoro sui costi dell’azienda, che hanno inciso del 18%, portando l’attenzione degli azionisti su un piano di tagli con esuberi vicini alle 2 mila unità, in netto aumento rispetto alle ultime voci che parlavano di massimo 1000 licenziamenti.

 

Il no dei sindacati

Da parte dei sindacati, non c’è la minima apertura a tagli su salari e dipendenti. Delrio e Tarlazzi infatti commentano che la situazione odierna di Alitalia è piena responsabilità dei manager e questi errori non devono ricadere sui dipendenti. Quello che si dovrebbe fare è valorizzare la forza lavoro della compagnia e studiare un piano industriale che metta al sicuro i lavoratori e dia slancio ad una compagnia, Alitalia, con un gran potenziale ma che per anni ha subito veri e propri sfregi da parte di un management non all’altezza.

 

Soci e Cda Alitalia

Ruolo principale ad Etihad Airways, partner della compagnia di bandiera italiana, che dovrà sostenere il nuovo piano di rilancio di Alitalia. Hogan, vice presidente di Alitalia, ha confermato che i soci bancari e Etihad concordano sul nuovo piano di sviluppo e cercheranno di far fronte al grande lavoro che c’è da fare per abbattere i costi e rilanciare la competitività dell’azienda stessa, con un piano economico e strutturale ben definito ed idoneo al momento di difficoltà odierno. Intanto non sarà Roberto Colaninno ad analizzare il nuovo piano industriale, in quanto il super manager di Alitalia ha presentato le dimissioni dal Cda con il benestare degli altri membri e soci del gruppo.

Futuro incerto, ricapitalizzazione e partnership

Occhi puntati quindi alla fine del mese in corso, quando sul tavolo del Cda arriverà il nuovo piano industriale dopo l’ultimo aggiornamento da parte dell’amministratore delegato Cramer Ball, sull’attuale situazione finanziaria della compagnia aerea. Una situazione che non lascia spazio a speranze in termini di budget, i costi dovranno essere tagliati e l’obiettivo comune è una riduzione di almeno 150 milioni di euro entro l’anno in corso. Questi soldi non comprendono le misure restrittive sul costo dei dipendenti che dovrà essere aggiuntivo e che dovrà snellire ancora di molto le spese societarie. Ricapitalizzazione e nuove partnership, sono questi gli obiettivi per il 2018. Come spiega il presidente di Banca Imi, il discorso ricapitalizzazione ora è altamente aleatorio, non vi sono indicazioni a riguardo. Ed anche sul fronte partnership, verosimilmente con la tedesca Lufthansa, Miccichè non lascia spazio a commenti, è un discorso ancora lungo e sicuramente non ci saranno sviluppi nel breve periodo.

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